L’ultima visita dei delegati salesiani di Roma è stata una buona occasione per porre domande sull’attività salesiana in Polonia e sull’assistenza a lungo termine per i profughi dall’Ucraina. Abbiamo intervistato signor Jean Paul Muller SDB – economo generale della Congregazione Salesiana e don George Menamparampil SDB – responsabile dell’aiuto all’Ucraina a livello di tutta la Congregazione.

 

Quali paesi aiutano di più all’Ucraina?

George Menamparampil: Quando si tratta di un aiuto globale – materiale, fisico, mentale – è più visibile e sentito qui, in Polonia. Molti fondi sono stati trasferiti anche dalla Germania, in particolare da Bonn, ma la situazione cambia continuamente. Ogni giorno arrivano nuove risorse finanziarie da tutto il mondo dove sono presenti i Salesiani. In altri paesi europei vengono effettuate numerose raccolte di cibo, vestiti e altre cose necessarie. Spesso questo viene fatto da organizzazioni statali, parrocchie e singoli donatori.


I Salesiani in Europa pensano su qualche forma di assistenza ed aiuto a lungo termine ai profughi ucraini?

GM: Sì, abbiamo tali piani. Abbiamo la sensazione che la situazione in Ucraina non finirà presto quindi le persone cercheranno rifugio fuori dall’Ucraina. Inoltre, ci concentriamo sui rifugiati già ammessi in Polonia dove il numero ha superato le 1.200.000 persone. Assumeremo una persona responsabile della gestione della strategia di assistenza a breve e lungo termine.

Quali sono i bisogni più urgenti?

GM: Prima di tutto vogliamo aumentare il numero dei letti, fornire cibo e vestiti. Occorre elaborare un piano per l’ammissione dei bambini e dei giovani della scuola dell’obbligo alle scuole salesiane. So che 11.000 studenti ucraini hanno già iniziato a studiare nelle scuole polacche ma dobbiamo ricordare che ci saranno molte persone bisognose.

Allora quali sono le idee per garantire educazione agli studenti?

GM: Penso che alcuni studenti andranno nelle scuole pubbliche. Vorremmo creare spazi di apprendimento in grandi tende che fungeranno da aule.

E quelli che vogliono lavorare?

GM: Vorremmo aiutare tutti coloro che chiedono tale aiuto. All’inizio pensiamo di creare cosìdetti “starter pack” in modo che i rifugiati siano indipendenti, senza riguardi dal paese in cui si trovano. Le attività si concentrano sulla Polonia e sui paesi limitrofi.

 

 

 Lei come valuta l’attività dei Salesiani in Polonia in termini di aiuto all’Ucraina?

GM: Possiamo vedere come tutti stiano facendo il più possibile per aiutare i rifugiati. I Salesiani in Polonia hanno reagito subito alle esigenze di altri uomini che si sono trovati in una situazione tragica come quella della guerra. La nostra visita è solo per migliorare le attività umanitarie e introdurre un piano d’azione nel contesto della situazione attuale. Le attività di aiuto in quattro Ispettorie in Polonia, ma anche in Slovacchia e Ucraina, saranno coordinate dall’Ispettoria di Varsavia.

Cosa ne pensa Lei, signor Jean Paul, del lavoro dei Salesiani?

Jean Paul Muller: Guardando agli ultimi giorni sono molto grato per la pronta risposta da parte della Congregazione Salesiana e della nazione polacca, e pieno anche di ammirazione per le loro attività a favore degli ucraini in fuga dalla guerra. Ciò che vale la pena per sottolineare è il fatto che la situazione di accoglienza di un così gran numero di persone procede senza tensioni interculturali, secondo il principio di don Bosco: “Basta che tu abbia bisogno e io ti aiuterò”.

Oggi ho visto il preside di una scuola salesiana con un nastro azzurro e giallo appuntato sulla giacca. È una bella espressione di unione, riavvicinamento alle vittime e apertura del cuore ai bisognosi.

Inoltre, vorrei dire che riceviamo notizie e aiuti da India, Sri Lanka, Venezuela, persino dall’Angola, che di solito è il partito che ha bisogno di aiuto e denaro.

Cosa Vi stupisce degli atteggiamenti delle famiglie polacche?

GM: Vediamo un sacrificio enorme ed esemplare, vediamo famiglie polacche, sacerdoti polacchi che accolgono rifugiati sotto il loro tetto, condividono pasti e altri beni. Tutto è fatto senza domande, senza pressioni e senza grossi problemi.

JPM: Tutto questo ci mostra quale percorso ognuno di noi dovrebbe intraprendere in una situazione del genere. L’Europa si sta integrando e rafforzando, cosa di cui sono molto soddisfatto. Queste sono azioni reali, non solo con le parole, ma soprattutto con le azioni.

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Źródło:https://salezjanie.waw.pl/